Il Concordato preventivo biennale, l’istituto di compliance disciplinato dal Dlgs n. 13/2024, è rivolto ai contribuenti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità (Isa) ovvero con ricavi inferiori ad euro 5.164.569,00 e a coloro che adottano il regime forfetario e in questa prima fase riguarda il primo biennio di applicazione ossia il periodo 2024 e 2025.
Si tratta di una platea amplia di soggetti titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni, senza alcuna distinzione in funzione della struttura giuridica, che possiamo classificare anche in:
- soggetti IRPEF, quali imprenditori o lavoratori autonomi individuali, società di persone e soggetti assimilati ai sensi dell’art. 5 del TUIR;
- soggetti IRES, quali società di capitali, enti commerciali e non commerciali (in quest’ultimo caso, relativamente ad attività commerciali eventualmente esercitate).
L’istituto, previsto dalla delega fiscale, si inserisce tra le misure finalizzate a razionalizzare gli obblighi dichiarativi e a favorire l’adempimento spontaneo dei contribuenti.
Soggetti ammessi
In sintesi, il Concordato preventivo biennale consente ai contribuenti che applicano gli Isa e a quelli che aderiscono al regime forfetario di fissare preventivamente il reddito d’impresa o di lavoro autonomo e la produzione ai fini Irap da dichiarare per il periodo interessato, aderendo alla proposta dell’Agenzia delle Entrate.
Le condizioni indispensabili per l’adesione al Concordato preventivo biennale sono:
- non avere debiti per tributi amministrati dall’Agenzia o debiti contributivi (riferiti al periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta) o aver estinto, prima della scadenza del termine per aderire al concordato, quelli di importo pari o superiore a 5.00,00 euro;
- è precluso a coloro che nei tre anni precedenti a quello di applicazione non hanno presentato la dichiarazione dei redditi pur essendo tenuti a farlo:
- niente accordo in presenza di condanne per determinati reati (decreto legislativo n. 74/2000, articolo 2621 del codice civile, articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter 1 del codice penale).
I vantaggi
L’accettazione della proposta del Fisco sulle imposte dovute per un anno, il 2024, nel caso dei forfetari, o per due anni, 2024 e 2025, nel caso dei soggetti Isa, oltre a dare certezza sull’entità del debito tributario, prevede:
- in caso di reddito e valore della produzione ai fini IRAP superiori rispetto a quanto concordato, il valore in eccesso non sarà tassato;
- per effetto delle novità introdotte dal decreto correttivo, sul maggior reddito concordato rispetto al 2023 sarà possibile applicare una flat tax dal 10 al 15 per cento (sulla base del punteggio ISA):
3% Contribuenti in regime forfettario startup
10% Contribuenti in regime forfettario e ISA con punteggio superiore a 8
12% Contribuenti ISA con punteggio compreso tra 6 e 8
15% Contribuenti ISA con punteggio inferiore a 6;
- chi accede al concordato preventivo biennale è escluso dagli accertamenti analitico induttivi, analitico e induttivi (salvo che in esito ad attività istruttoria dell’Agenzia delle Entrate non emergano ipotesi di decadenza);
- si applicano i benefici premiali ISA.
Nessun effetto, invece, per quanto riguarda l’Iva.
L’accettazione in anticipo di un reddito determinato sulla base dei dati a disposizione del Fisco, di quelli ricavati dalle altre banche dati pubbliche unitamente alle informazioni aggiuntive comunicate dal titolare di partita IVA, vincolerà al rispetto del patto siglato con l’Erario.
Semplificando, il contribuente dovrà versare le imposte concordate per il biennio 2024-2025 a prescindere dall’effettivo andamento della propria attività.
Il “conto” dovuto non cambierà in caso di redditi superiori, ma la stessa cosa succederà in caso di redditi effettivi inferiori, ad eccezione di specifiche casistiche individuate dal MEF.
Solo in presenza di circostanze eccezionali dalle quali deriveranno minori redditi effettivi o minori valori della produzione netta effettivi superiori al 30 per cento, il concordato cesserà i propri effetti nell’immediato, tra cui l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per le compensazioni IVA fino a 50.000 euro e fino a 20.000 euro in relazione ai crediti IRPEF, IRAP e IRES. Stop inoltre agli accertamenti basati su presunzioni semplici e anticipo dei termini di decadenza per le attività di accertamento.
L’adesione al concordato preventivo biennale limiterà i poteri di controllo del Fisco, che per i periodi d’imposta accordati non potrà effettuare gli accertamenti previsti dall’articolo 39 del DPR n. 600/1973 in relazione al reddito di impresa, di lavoro autonomo e ai fini Irap.
Di contro, l’occhio del Fisco si concentrerà su chi non aderirà al concordato preventivo biennale, con la previsione di controlli specifici.
Adesioni entro il 31 ottobre
L’adesione al Concordato preventivo biennale prevede strade diverse per forfetari e contribuenti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità.
I primi possono compilare il quadro LM del modello tramite il servizio “RedditiOnline” oppure utilizzando l’applicativo della dichiarazione precompilata, per definire il proprio reddito 2024 e valutare se accettare la proposta dell’Amministrazione finanziaria.
Per i contribuenti Isa, invece, è disponibile, sul sito dell’Agenzia, il software “Il tuo ISA 2024 CPB” che consente di calcolare il proprio indice sintetico di affidabilità (Isa) e accedere alla proposta di Concordato preventivo biennale.
In entrambi i casi, l’adesione per questo primo anno di applicazione è fissata al 31 ottobre 2024.
Il contribuente che ha già presentato la dichiarazione per il periodo d’imposta 2023 senza accettare la proposta Concordato preventivo biennale, è ancora in tempo per ripensarci e aderire all’istituto, presentando una dichiarazione correttiva nei termini entro il 31 ottobre.
Nel caso in cui un contribuente eserciti due attività, una di impresa e una di lavoro autonomo, entrambe soggette a Isa, l’Agenzia formulerà due distinte proposte, cui il contribuente potrà aderire sia congiuntamente sia individualmente.
Contattate lo Studio, in caso siate interessati all’adesione, al fine di attivare la procedura.