Ecco le principali novità.
Acconti novembre 2024
Il ministero dell’economia a stretto giro ha inviato un comunicato per anticipare gli effetti dell’approvazione degli acconti a rate in vista della scadenza del due dicembre prossimo.
Il Parlamento ha approvato un emendamento che prevede, per i titolari di partita IVA che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro, la proroga al 16 gennaio 2025 del termine per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, in scadenza il prossimo 2 dicembre, la proroga non riguarda il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL). I contribuenti potranno effettuare il versamento del secondo acconto in unica soluzione oppure in cinque rate mensili di pari importo, dal 16 gennaio a maggio al 16 2025.
Riapertura dei termini del concordato preventivo biennale
Il decreto legge con la riapertura dei termini del concordato Preventivo Biennale e il bonus 100 euro (Bonus Natale) allargato, approvato il 12 novembre, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale con il numero 167/24, è stato inserito come emendamento al decreto legge fiscale. In questo modo si è avuta una copertura legislativa temporale formale. Con l’approvazione, dunque, del nuovo testo si troverà sia l’indicazione della riapertura del concordato preventivo biennale e del ravvedimento speciale a esso collegato per le Partite Iva soggetti Isa fino al 12 dicembre 2024.
Bonus di Natale con platea allargata
Nel decreto fiscale trova casa anche l’ampliamento alle coppie di fatto dell’erogazione dei 100 euro netti per coloro che hanno un reddito lordo fino a 28 mila euro con la busta paga di dicembre. In queste settimane i datori di lavoro stanno inviando le comunicazioni ai propri dipendenti che dovranno inoltrare la autocertificazione qualora abbiano i requisiti.
Sbloccati 4,6 mld per l’agevolazione 4.0
Arriva l’incremento di 4.6690 milioni di euro la contabilità dell’Agenzia delle Entrate dedicata al credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi materiali e immateriali destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. All’esito del monitoraggio effettuato dal ministero dell’imprese mensilmente all’Agenzia delle entrate le risorse a disposizione della contabilità speciale n. 1778 intestata all’Agenzia delle entrate, sono incrementate di 4.690 milioni di euro, attingendo ai fondi che erano stati destinati a Patrimonio destinato. Si sbloccano dunque risorse per l’agevolazione utilizzata dalle imprese senza andare a erodere la dote riservata, e vincolata dall’Ue, al programma di agevolazioni di Transizione 5.0.
Meno rimborsi per chi estingue cessione del quinto
Più nel dettaglio, la cessione del quinto dovrebbe essere esclusa dall’applicazione della normativa europea sui contratti di credito al consumo, e quindi chi estingue il prestito in anticipo si vedrà rimborsati solo i costi non ancora maturati e non tutti i costi come prevede la normativa europea. Resteranno fuori, ad esempio, imposte di bollo, costi di istruttoria e assicurazione.
PNRR e sport più tempo per l’utilizzo delle risorse
Per garantire il raggiungimento degli obiettivi della missione PNRR ‘Sport e inclusione sociale’, il dipartimento per lo sport della presidenza del Consiglio è autorizzato a riprogrammare le risorse rese disponibili in seguito a revoche o a rinunce dei soggetti attuatori per realizzare nuove palestre pubbliche nei Comuni delle isole minori, per l’efficientamento energetico di impianti sportivi pubblici destinati alla pratica di sport natatori, sport del ghiaccio e sport invernali, o per realizzare nuovi impianti sportivi di proprietà comunale su cui sussista un particolare interesse sportivo-agonistico da parte di una o più Federazioni sportive.
Si accelera sui pagamenti lumaca della pubblica amministrazione
Via libera anche a un emendamento che consente la creazione nell’ufficio dei Comuni di una sorta di task force per il pagamento dei debiti commerciali in tutti i comuni sopra i 5.000 abitanti in difficoltà per il pagamento puntuale dei propri debiti con imprese e fornitori.
Nei piccoli comuni, specifica l’emendamento, non dovrà essere costituita una struttura ad hoc ma si dovrà individuare un responsabile a ciò preposto.