Pochi giorni fa il Parlamento ha bocciato l’emendamento che prevedeva una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali.
Anche se la Commissione Bilancio ha bocciato l’emendamento sulla rottamazione quinquies, come anticipato, il Parlamento potrebbe presto presentare una nuova proposta di legge sulla rottamazione delle cartelle esattoriali che, infatti è già in discussione.
Questa proposta potrebbe essere votata entro marzo 2025, con l’attuazione dei provvedimenti a partire da aprile.
La rottamazione quinquies consentirebbe ai titolari di carichi compresi nel periodo dal 2000 al 2023 di pagare il capitale, senza interessi e sanzioni, in 120 rate mensili, quindi in 10 anni.
Scadenza della domanda per rottamazione delle cartelle
Le domande dovranno essere presentate entro il 30 aprile 2025, e, una volta accolta la domanda, il contribuente potrà saldare l’importo in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025, oppure optare una rateizzazione delle cartelle esattoriali fino a un massimo di 120 rate mensili, con la prima rata da versare entro la stessa data di luglio.
Novità
Rispetto alla rottamazione quater, questa nuova versione introduce alcuni vantaggi concreti. In primo luogo, si prevede un piano di pagamento con rateizzazione delle cartelle esattoriali mensile, più basse e dilazionate su un massimo di 10 anni (120 rate mensili), rispetto alle 18 rate trimestrali della rottamazione precedente.
In secondo luogo c’è la possibilità, per chi aveva perso il beneficio della rottamazione precedente (rottamazione quater), di poter aderire nuovamente a questa sanatoria.
La nuova rottamazione includerà anche i debiti affidati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre 2023, mentre la precedente riguardava solo le cartelle emesse fino al 30 giugno 2022.
Un altro importante cambiamento riguarda la possibilità di “saltare” fino a 8 rate (anche non consecutive) senza incorrere nella decadenza della sanatoria, contrariamente a quanto avveniva con la rottamazione quater, dove il mancato pagamento di una sola rata comportava automaticamente la decadenza.