Per richiedere finanziamenti fino a 25.000,00 euro le PMI di minori dimensioni e le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni devono compilare il modulo denominato “Allegato 4 bis – Modulo richiesta agevolazione soggetto beneficiario” , inserendo tutte le informazioni necessarie e inviando il modello via mail alla banca, anche usando posta elettronica non certificata insieme a una copia del documento d’identità di chi lo firma.
Si tratta di prestiti con una garanzia del 100% dello Stato, che però non scattano in automatico: l’erogazione è subordinata al via libera dei Fondi di garanzia. Prevista inoltre la possibilità di controlli ed ispezioni in azienda da parte del gestore del fondo.
Questi finanziamenti sono destinati solo a piccole e medie imprese, con meno di 500 dipendenti, e coprono una somma che non deve superare il 25% dei ricavi relativi all’anno 2018 con un limite di 25.000 euro.
Tra le varie informazioni da riportare nel modulo si segnala:
– il codice Ateco dell’attività (rilevabile dalla dichiarazione dei redditi);
– le finalità per cui sono richiesti i prestiti, oltre alla dichiarazione che l’azienda è stata danneggiata dall’emergenza coronavirus dimostrando la contrazione degli affari;
– gli altri aiuti economici e le agevolazioni fiscali di cui si è goduto in seguito ai vari decreti per l’emergenza coronavirus;
– l’ULA ovvero il numero medio degli occupati nell’anno 2018;
– il fatturato relativo all’anno 2018 rilevabile dal bilancio o dalla dichiarazione dei redditi.
N.B.
Un aspetto da considerare riguarda le conseguenze della revoca dell’aiuto. Come espressamente previsto nel modulo, la revoca totale o parziale dell’agevolazione comporterà il versamento al Fondo di un importo pari all’aiuto ottenuto e delle eventuali e ulteriori sanzioni previste dall’art. 9 del D.Lgs n. 123/1998 (da due a quattro volte l’importo dell’intervento).
In allegato modulo editabile.
Terni lì 15 aprile 2020
Studio De Giorgis